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Rinaldi, nel profondo: 'Senza fiducia è impossibile ottenere buoni risultati'

Monday, 20 May 2019 10:00 GMT

Con i suoi 23 anni, Michael Ruben Rinaldi sta disputando la sua prima stagione completa nel WorldSBK. In questa intervista ci ha raccontato molte curiosità sulla sua vita

Nato in Romagna, una regione dove, come lui, sono nati numerosi piloti, la vita di Rinaldi ruota intorno alle moto. Dopo aver partecipato a tutti i Round europei col Ducati Junior Team nel 2018, quest’anno partecipa con la Panigale V4 R del BARNI Racing. Il campione del STK1000 del 2017 ha dimostrato di essere uno dei talenti più promettenti. 
 
Mi sento romagnolo al 100%, la Romagna è la terra degli sport motoristici. Credo che questa si la ragione per cui mi sono appassionato alle moto. Mia madre è venezuelana, io però sono nato e cresciuto qui, parlo persino il dialetto romagnolo!
 
La maggior parte dei piloti italiani più forti sono nati in Romagna, ci sono molti circuiti di minibike da queste parti. Ho scoperto queste competizioni quando avevo quattro anni, insieme a mio padre.
 
Non so dove sarò tra dieci anni. Nel nostro sport è difficile fare delle previsioni perché le cose cambiano velocemente. Certo, mi sono prefissato degli obiettivi personali, come quello di vincere il titolo nel WorldSBK. Ma per il momento è ancora troppo presto per pensarci, il mio attuale obiettivo è quello di crescere e di acquisire esperienza anno dopo anno.
 
La MotoGP™ è il sogno di qualsiasi pilota fin dall’infanzia e, ovviamente, è anche il mio. Però per poterci arrivare devi diventare un campione del mondo. Chissà, se sei giovane e vinci il titolo nel WorldSBK potresti avere una buona possibilità di passare in MotoGP™ però devi essere veloce e fare la differenza anche in altre categorie.
 
Pensare a chi mi ha aiutato ad arrivare fino a qui mi aiuta a tenere i piedi a terra. La mia famiglia non è ricca però mi ha sempre appoggiato, ho avuto molta fortuna in questo. Mi sento apprezzato da tutti coloro che mi stanno aiutando.
 
Il migliore e il peggior momento della mia carriera sono arrivati insieme! È stato quando stavamo lottando per il titolo nel STK1000. Avevamo fatto un ottimo inizio di stagione però poi siamo stati al punto di perderlo e di vedere così svanire tutti i nostri sforzi. Alla fine, abbiamo reagito bene e l’abbiamo vinto!

La fiducia è la cosa più importante in una squadra. I piloti devono fidarsi dei propri meccanici e degli ingegneri che, a loro volta, devono aver fiducia nei loro piloti. Senza di questo, è impossibile ottenere buoni risultati. Tutti dobbiamo camminare nella stessa direzione se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi.

Non credo nell’amicizia tra rivali. Per questo non ho amici tra i piloti del WorldSBK. Certo, ci sono piloti con i quali c’è più stima piuttosto che col altri, però è impossibile per me considerarli amici quando tutti lottiamo per la stessa cosa.

Allenarsi è fondamentale, però bisogna capire dov’è il limite. Per quattro anni mi sono allenato ogni singolo giorno, però a volte, è importante prendersi un giorno di riposo e non stressare troppo il corpo prima di una gara. Perché, al contrario, si troverebbe troppo affaticato in vista della gara. 

Ho imparato a gestire la pressione in questi anni. È normale essere nervosi quando le cose non vanno bene o se le aspettative sono troppo alte, però adesso gestisco meglio questa situazione.

La prima cosa che faccio dopo una gara è andare a cena al ristorante con la mia famiglia. Chiedo sempre qualcosa che non sono solito mangiare durante i fine settimana di gara, come un dolce, ad esempio. Dopo mi piace passare del tempo in casa.

Sono molto attivo, non sto mai fermo! Tutti i miei interessi sono collegati allo sport. Mi piace guardare le arti marziali e per un periodo ho praticato alcune di queste discipline ma poi le ho lasciate perché non si adattano al mio programma di allenamento. Mi piace anche giocare a calcio con gli amici e fare motocross.

Non ho fatto nessuna follia dopo aver vinto il titolo del STK1000 nel 2017. No, non mi sono nemmeno ubriacato! Non bevo mai alcohol anche perché non lo reggo bene e perché sono sempre molto concentrato nel mio lavoro e mi prendo molto cura del mio corpo. Dopo aver vinto il campionato, i miei amici e la mia famiglia organizzarono una festa a sorpresa e si, ammetto che mi sono commosso!
 
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